giovedì 11 aprile 2024

 

APERTE LE PREVENDITE PER IL CONCERTO DEI NOMADI IL 29 GIUGNO ALL'INTERNO DEL DOPO FESTIVAL DE LO SPIRITO DEL PIANETA

 

I NOMADI

 

Quando: 29-06-2024 ore 21:30

Ingresso dalle: 19:00

Dove: Localita La Spessa 

Capienza: 4990

Vendita web: YES

Vendita cassa: YES

 

https://www.mailticket.it/manifestazione/UG38

 

Organizzatore Lo spirito del pianeta festival 

venerdì 29 marzo 2024

 


RUSTY BRASS – INCISIONI BARBARICHE (autoproduzione)

https://open.spotify.com/intl-it/album/43AWAyJfoQGbokM3TnbZxL?si=PL7s-zeaQDy-XUsRL78JTA

 

 

Incisioni barbariche è l'esordio discografico dei Rusty Brass, formazione pan-bresciana forte di 3 trombe, 2 tromboni, bassotuba  e basso elettrico, batteria e percussioni.

L'inizio è travolgente, fedele al titolo: una primitiva nebbia sonora da cui si dipana, misterioso e carico di tensione, il canto di una tromba, che scatena l'orda barbarica; ma non è il momento del saccheggio o della battaglia, è la festa, è la danza, è la disco, è Longoparty.

La seconda traccia, Sagai, innesta su un inesorabile funk il testo programmatico - e labirintico: "È arrivato il momento in cui si canta/solo che non so di che parlare/ti dirò, la strumentale non mi stanca/e non ho voglia di cantare". Alla formazione di ottoni si affianca, in Marcia dei vinti, il suono del vibrafono di Olmo Chittò, che allaccia elegantemente le due parti del brano: una marcia dal carattere dimesso ed un reggae orientaleggiante che suona come una redenzione. È poi il turno di Andrew, rielaborazione in chiave New Orleans (con derive balcaniche) della celebre 'Andrea', fedele resa della parata di strada arricchita dal sax di Luca  Ceribelli e dalla batteria di Nanni Gaias. 

Pezzo X è l'introduzione cupa, monologante e teatrale della traccia seguente: Iron Rage, ruggito arrugginito che aggredisce l'ascoltatore e sgomenta tra rap, trombe mariachi, dialetto bresciano e strepiti barbarici. Subito dopo O.O, poesia luminosa che da un tema sereno e semplice culmina nel canto dell'intera band e torna dolcemente alla calma, dimostrando tutta la duttilità degli ottoni. 

La traccia seguente si apre con una descrizione d'altri tempi dei Rusty Brass, un manifesto a dire il vero un po' ingiallito del concerto che inizia subito dopo: Scherzo finito male. Ma la musica incalzante ed il ritmo sono interrotti da chi in strada pretende la quiete: 'Ma la volete finire? La piantate con quel megafono? Ma state ancora suonando?'. Chi avrà l'ultima parola?

Il disco si era aperto con la disco longobarda, e si chiude col funk bresciano (anche detto fànc, cioè fango) di Chei de là del fos (Quelli di là dal fosso: i rivali). Una sassaiola di note, nessun ferito, tutti ballano e rotolano nel funk, dimenticando i confini spazio-mentali che ci separano.

mercoledì 27 marzo 2024

 


Da mercoledì 5 giugno al 23 giugno

A Clusone (BG)

VIA SAN LUCIO LOCALITA’ LA SPESSA

 

Lo spirito del pianeta

A seguire 28-29-30 giugno “il dopo festival”

 

400 eventi nei giorni del festival (spettacoli, cerimonie, laboratori, conferenze)

 

Special guest

ENZO AVITABILE & TONI ESPOSITO

SAOR PATROL

MOSQUERA dalla Galizia

I NOMADI al dopo festival il 29 giugno

 

Decine di gruppi indigeni da tutto il mondo

e altri da confermare per “il dopo festival”

 

Email :info@lospiritodelpianeta.it

Sito  : www.lospiritodelpianeta.it

cell : 347 5763417

 

ingresso libero a tutti gli eventi (tranne I Nomadi – 10 euro)

tutti gli eventi si svolgeranno anche in caso di maltempo

 

 

Dopo il successo dello scorso anno nella nuova bellissima location di Clusone, ai piedi della Presolana e a mezz’ora da Bergamo, apriranno la manifestazione Enzo Avitabile con Tony Esposito.

Da segnalare chiaramente anche la partecipazione degli storici Nomadi che suoneranno il 29 giugno all’interno del dopo festival.

A seguire come da tradizione dell’unico festival indigeno in Italia, gruppi indigeni da tutto il mondo.

I Famosi Cree (Indiani d’America) delle pianure del Canada, i Pigmei delle foreste del Camerun (secondo polmone del pianeta), gli indios del Brasile, i Famosi indigeni della Scozia (i Saor Patrol), il famoso gruppo Galiziano “i Mosquera”, autori della colonna sonora di Visit Scotland.

E ancora, gruppi dalla Mongolia, Guinea Bissau, Aztechi e Maya dal Messico, dall’Afganistan, gruppi italiani e molti altri.

Ma come sempre Lo spirito del pianeta non è solo musica, danze e spettacoli.

Saranno infatti circa 400 gli eventi che si terranno nei giorni del festival (spettacoli, cerimonie, laboratori, conferenze).

 

Ci sarà un villaggio di capanne che quest’anno sarà numeroso e coinvolgente, attorno al fuoco sacro dove saranno testimoni uomini medicina con le loro cerimonie. E ancora, un villaggio di tende tradizionali del nostro passato, con la presenza di numerosi artigiani di antichi mestieri, arti olistiche, 110 espositori di artigianato da tutto il pianeta, 12 ristoranti da tutto il mondo, 5.500 Metri coperti e 450 metri quadri di pedane in legno ricoperto da erba sintetica per garantire ogni serata ed il passaggio in sicurezza tra una parte e l’altra della manifestazione anche in caso di maltempo.

 

Altre band ancora da confermare permetteranno di iniziare anche una programmazione di concerti con il dopo il festival (con biglietteria che permetterà alla manifestazione di raccogliere fondi per la sopravvivenza del festival).   

Lo spirito del pianeta ci tiene a sottolineare che “noi abbiamo scommesso su un paradiso poco conosciuto dal punto di vista turistico.

Qui c’è gente meravigliosa, radicata con la propria cultura in uno spazio a lato della foresta di San Lucio, e alla base della bellissima Presolana. A 30 minuti dalla città di Bergamo, Clusone e il festival sono il luogo perfetto per assaporare la conoscenza di popoli ancora vivi in relazione con la natura con la N maiuscola.

Un luogo da visitare in bici, a piedi, a cavallo, nei borghi bellissimi o sui sentieri meravigliosi che ci circondano durante il giorno, e vivere la sera o tutto il giorno nei sabati e domeniche presso i 50.000 metri quadri della manifestazione.

 

 

 

 

 

venerdì 5 gennaio 2024

 

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venerdì 15 settembre 2023

 

PROGRAMMA TIME ZONES 2023

XXXVIII EDIZIONE

A BARI

DAL 15 SETTEMBRE AL 14 OTTOBRE

 

TRA I PROTAGONISTI DELL’EDIZIONE 2023 BLAINE REININGER

CO-FONDATORE DEI TUXEDOMOON, FAUST, UN OMAGGIO A ITALO CALVINO

E “LITERATURE” CON LA COMPAGNIA DIAGHILEV

 

www.timezones.it

 

 

I temi che caratterizzano sin dalla sua prima edizione il Festival Time Zones, risalente ormai a 38 anni fa, sono sempre stati legati al cangiante linguaggio della musica. In questi decenni si sono avvicendati sul palco della rassegna percorsi di ricerca, pietre miliari della storia della musica, proposte provenienti dal futuro, stili e generi differenti, il tutto con una costante attenzione al dialogo con le altre arti. È il caso dell’edizione 2023 che, dal 15 settembre al 14 ottobre tra Auditorium Vallisa, Officina degli Esordi e Teatro Kismet Opera, presenta nei 23 spettacoli che compongono il calendario una molteplicità di generi nonché una lunga serie di paesi di provenienza conservando, come è consuetudine di Time Zones, una significativa presenza di “nostri” talenti.

 

 

L’edizione 2023 Time Zones, inizia con un’anteprima e un omaggio al grande Italo Calvino: “Onda pazza. Calvino immortale”. Il tributo al grande scrittore e intellettuale italiano, nel centenario della sua nascita, è articolato in due giorni all’Auditorium Vallisa (venerdì 15 e sabato 16) e vede come protagonisti il trio UBQ, con Nicoletta d’Auria (violoncello), Giuliano Di Cesare (fiati) e Domenico Monaco (elettronica), il talentuoso pianista barese Mattia Vlad Morleo e il poliedrico attore Giuliano Giuliani. Nei due spettacoli, gli artisti coinvolti incroceranno le straordinarie pagine di Calvino “Palomar” (venerdì 15) e le “Città invisibili” (sabato 16). La prima serata sarà aperta dalla performance del pianista, compositore e produttore di formazione classica tedesco Carlos Cipa. L’omaggio a Calvino della seconda serata sarà aperto dalla violoncellista polacca Dobrawa Czocher.

 

Dopo l’anteprima all’Auditorium Vallisa, Time Zones entra nel vivo con tre serate che si terranno all’Officina degli Esordi a Bari. Ad aprire questo trittico, sabato 23, alle ore 21.30, sarà “Nordra”, progetto solista dell'artista londinese Monika Khot. Il suo personale disegno del futuro del pop, lo realizza utilizzando un mix incredibilmente intenso di noise, beat elettronici e una voce eterea combinata dal vivo con la chitarra e una tromba tascabile. A seguire Ginevra Nervi, compositrice e producer di musica elettronica. La sua ricerca musicale si basa sull'esplorazione timbrica vocale distorta e alterata grazie a svariate tecniche di manipolazione sonora, qualità molte apprezzate in ambito cinematografico.

 

Si prosegue, venerdì 29, dalle ore 21, con la chitarrista e cantante messicana J. Zunz, alias Lorena Quintanilla, in passato componente della nota formazione messicana Lorelle Meets The Obsolete. A TZ presenta il suo ultimo disco, un lavoro a tratti ipnotico e dotato di un preciso nucleo concettuale, che agisce come un’intima camera d’eco che cura in modo vicario le ferite dell'ascoltatore oltre quelle di sé stessa. A seguire la cantautrice e polistrumentista portoghese Rita Braga, considerata la migliore torch singer oggi in circolazione. Infine, il tedesco Fejkà, alias Brian Zajak. Con l'uscita del suo Ep “Wilight”, ha fatto un debutto impressionante nel mondo della musica elettronica e le sue partecipazioni ai grandi festival hanno contribuito ormai a celebrarlo come un insider top della consolle.

 

L’ultimo appuntamento all’Officina degli Esordi, domenica 1 ottobre, si chiude con due concerti. Il primo a salire sul palco è il cantante, percussionista e rumorista Lepre, al secolo Lorenzo Lemme. Da tempo attivo nella scena musicale romana, il progetto Lepre è pronto per il suo disco d’esordio, “Malato”. Un lavoro in cui l’artista raccoglie tutte le sue influenze dando vita a un racconto musicale in cui la voglia di sperimentare nei suoni e negli arrangiamenti si sposa a un linguaggio attuale, sincero, che narra le molteplici esperienze dell’autore. In chiusura il cantautore Eric Chenaux, che proviene dalla scena underground canadese e la sua musica è un diamante grezzo difficile da classificare. Le sue canzoni sono tanti piccoli cammei preziosi che si cibano di sogni, silenzi, mancanze.

 

Gli ultimi tre appuntamenti di TZ 2023, invece, si terranno al Teatro Kismet di Bari, a iniziare dal gradito ritorno, sabato 7, dell’americano Blaine Reininger, più volte ospite del festival barese con i mitici e amatissimi Tuxedomoon. Inutile dire che per il concerto barese, oltre ai brani del suo repertorio da solista, non mancheranno alcune composizioni dei Tuxedo.

In apertura di serata l’americana Helen Money, alias Alison Chesley, una violoncellista di formazione classica che trae ispirazione non solo da Pablo Casals e Shostakovich, ma anche da Jimi Hendrix e dai Minutemen.

 

Sempre al Kismet, venerdì 13, sarà di scena il canadese Ben Shemie, frontman dei Suuns, band che negli anni ha fatto palpitare i cuori di quanti volevano ballare potendo vantare la conoscenza del rock tedesco degli anni Settanta. Lo seguirà l’altro canadese Tim Hecker, singolare compositore capace di innalzare con i suoi suoni imponenti cattedrali sonore, musica elettronica tra ambient e noise.

 

Infine, sabato 14, unica data italiana dei mitici Faust, formazione che riesce ad amalgamare rock, progressive, jazz, folk, minimalismo, noise, elettronica, proto-industrial, pop e classica moderna, con una disinvoltura pari solo alla loro irriverenza. Forse, insieme ai Velvet Underground, i Faust è stata la band più influente e creativa di tutti i tempi. Tra new wave, industrial e post-rock, non si contano le band che hanno raccolto la lezione di questi sabotatori anarchici e dissacranti. Oggi, ancora capitanati da Werner “Zappi” Diermaier, i Faust con l’esecuzione integrale di “IV” sono capaci di evocare il potere ancora devastante di quelle straordinarie invenzioni che in quegli anni cambiarono per sempre la musica. In apertura di serata Teatro Satanico, duo di laptop-punk composto da Devis Granziera e Roberto “Kalamun” Pasini.

 

 

VENERDÌ 15 SETTEMBRE VALLISA

Calvino Immortale - Onda Pazza

h. 21    CARLOS CIPA (Ger)

h. 22    Progetto PALOMAR: Giuliano GIULIANI, voce

UBQ in trio (Nicoletta d’Auria violoncello, Giuliano Di Cesare fiati,

Domenico Monaco elettronica)

 

SABATO 16 SETTEMBRE VALLISA

Calvino Immortale – Onda Pazza

h. 21    Dobrowa CZOCHER (Pol)

h. 22    Le città Invisibili

Giuliano GIULIANI voce, Mattia Vlad MORLEO pianoforte

 

SABATO 23 SETTEMBRE OFFICINA DEGLI ESORDI

h. 21.30 NORDRA (UK)

h.22.30 GINEVRA NERVI (Ita)

 

VENERDÌ 29 SETTEMBRE OFFICINA DEGLI ESORDI

La grande festa

h. 21    J. ZUNZ (Mex)

h. 22    Rita BRAGA (Port)

h. 23    FEJKA’ (Ger)

 

DOMENICA 1 OTTOBRE OFFICINA DEGLI ESORDI

h. 21 LEPRE (Ita)

h. 22 Eric CHENAUX (Can)

 

SABATO 7 OTTOBRE TEATRO KISMET

h. 21 Helen MONEY (Usa)

h. 22 Blaine REININGER (Usa)

 

VENERDÌ 13 OTTOBRE TEATRO KISMET

h. 21 Ben SHEMIE (Can)

h. 22 Tim HECKER (Can)

 

SABATO 14 OTTOBRE TEATRO KISMET

h. 21 Teatro Satanico

h. 22  Faust

unica data italiana

 

 

martedì 16 maggio 2023

 

@ CLUSONE VIA SAN LUCIO LOCALITA’ LA SPESSA

LO SPIRITO DEL PIANETA 2023

HEVIA

GIOVEDI’ 8 GIUGNO

Ingresso libero

Presente struttura al coperto che garantirà la realizzazione degli spettacoli anche in caso di maltempo

Orari di apertura del centro

Tutti i giorni feriali: dalle ore 19.00 alle 24.00

Sabati: dalle ore 12,00

Domenica e festivi: dalle ore 12.00 alle 24.00

INFOLINE

ASSOCIAZIONE LO SPIRITO DEL PIANETA

cell : 347 5763417 - info@lospiritodelpianeta.it -  www.lospiritodelpianeta.it

2 EURO PER ACCESSO AL PARCHEGGIO

 

DALLA GALIZIA (SPAGNA) HEVIA, ARTISTA CONOSICUTO IN TUTTO IL MONDO PER AVERE INVENTATO LA CORMAMUSA ELETTRONICA

 

È famoso per aver inventato, insieme ad altri, la "gaita MIDI", una cornamusa elettronica con la quale suona abitualmente. A soli 4 anni ha avuto i primi contatti con la cornamusa, con l'aiuto di Armando Fernández, che gli ha insegnato lo stile tradizionale. Dal 1986 al 2001 è stato direttore della banda di cornamuse di Villaviciosa; nel 1992 ha vinto da solista il primo premio al Festival interceltico di Lorient, in Bretagna.

Nel 1998 ha pubblicato il primo album Tierra de nadie (uscito con il titolo No Man's Land in alcuni paesi) che solo in Spagna ha venduto 1.000.000 di copie, e nel quale si trova il suo pezzo più famoso, Busindre Reel. L'album verrà ripubblicato nel 1999 in un'edizione speciale con tre remix aggiuntivi. Nel 2000 è uscito il suo secondo album, Al otro lado (edito anche come Al otro llau o The Other Side), mentre il terzo album Étnico ma non troppo è del 2003. Nel 2007 è uscito l'album Obsessión. Nel 2018 esce il quinto album Al son del indianu.

Solitamente nel suo gruppo è presente anche sua sorella Maria José, alle percussioni.

Due suoi brani, "La Línea Trazada" e "El Garrotin", sono apparsi sul gioco multipiattaforma Vigilante 8: Second Offence. Nel 2012 ha accompagnato il duo italiano Sonohra nella canzone Si chiama libertà, pubblicata nell'aprile dello stesso anno.

 

 

GIOVEDI’ 1 GIUGNO

Davide Van De Sfroos

 

Ingresso libero

Presente struttura al coperto che garantirà la realizzazione degli spettacoli anche in caso di maltempo

Orari di apertura del centro

Tutti i giorni feriali: dalle ore 19.00 alle 24.00

Sabati: dalle ore 12,00

Domenica e festivi: dalle ore 12.00 alle 24.00

INFOLINE

ASSOCIAZIONE LO SPIRITO DEL PIANETA

cell : 347 5763417 - info@lospiritodelpianeta.it -  www.lospiritodelpianeta.it

2 EURO PER ACCESSO AL PARCHEGGIO

 

Dopo la pubblicazione in doppio vinile e digitale di alcuni brani tratti dalla scorsa tournèe e forte del successo dei tre tour del 2022DAVIDE VAN DE SFROOS torna in concerto con “Live Estate 2023”, una serie di appuntamenti che lo porteranno in giro per l’Italia e la Svizzera.

Una scaletta ancora nuova e ripensata per questo tour, prodotto e organizzato da MyNina, dove, oltre ai successi della sua carriera e ad alcuni brani del disco “Maader Folk”, si aggiungono canzoni che mancavano da parecchio tempo nel repertorio live del cantautore.

Continua così il viaggio dell’artista comasco per abbracciare ancora il suo pubblico, per camminare tra strade e persone che collegano un passato fatto di memorie, nostalgie, storie, valori ed esperienze a cui continuare ad attingere e a rendere omaggio, il presente come spazio e momento di equilibrio, di presa di fiato e di coscienza e come terreno di speranza e un futuro che non si può prevedere né manovrare ma che tiene sicuramente lo sguardo e le intenzioni a tempi lontani.

«Sono qui nell’erba alta, perché è già alta, i fiori sono sbocciati e ancora una volta si prova quella strana sensazione che ha qualcosa di magico e fuori dal tempo, ovvero, il dover tornare su un palco e anche lì fare sbocciare qualcosa per tutta l’estate. – sussurra Davide attorniato dal cinguettio degli uccellini. E allora ecco la scelta di canzoni vecchie e nuove, ecco l’esaltazione quasi infantile del ritornare ad imbracciare lo strumento, di stare di fronte alle persone. Così come in una liturgia stagionale, portare in  giro musica. Le farfalle volano, i fiori profumano e noi, cos’altro possiamo fare se non mandare in giro i nostri suoni di fronte a tutti coloro che hanno voglia di ascoltare?»

Sul palco insieme a DAVIDE VAN DE SFROOS i musicisti Angapiemage Galiano Persico (violino, mandolino, tamburello, cori), Daniele Caldarini (tastiere, chitarra acustica), Paolo Cazzaniga (chitarra elettrica e acustica, cori), Silvio Centamore (batteria, percussioni), Andrea Cusmano (trombone, plettri, chitarra, flauti dritti, fisarmonica, tastiere, cori) e Matteo Luraghi (basso).